Fu un abituale frequentatore della villa di Bellariva, di proprietà dei Tommasi, dove incontrò Silvestro Lega, che lo ispirerà artisticamente per larga parte della sua carriera. Il naturalismo che all'inizio lo contraddistinse, mano a mano si temperò in un luminismo più accentuato che riecheggiava alcune soluzioni impressionistiche, condotte spesso con l'utilizzo della tecnica mista olio-pastello. Il primo successo fu lo scandaloso quadro Dopo la brina (Cavoli brinati), esposto a Torino, che suscitò grandi dibattiti sulle riviste del tempo. Nel 1884 il dipinto Il fischio del treno (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) ottenne la medaglia d'oro.
La sua opera artistica, oggetto oggi di attenta valutazione, si compone prevalentemente di paesaggi toscani e liguri, nonché di scene di vita quotidiana.